Sabato Angieri è un giovane e brillante giornalista, passato anche al mondo della televisione come corrispondente di guerra dall’Ucraina.
Il giornalismo può essere una vocazione e richiedere tanto coraggio se sei un reporter di guerra. Negli scontri bellici si mette la propria incolumità a repentaglio. Come insegna la cronaca, purtroppo, le tragedie sono dietro l’angolo. I disagi avvertiti non sono indifferenti ed è sempre necessario mettere in conto i rischi impliciti nella professione. Tra i nomi emersi durante il conflitto tra Russia e Ucraina uno dei più giovani è Sabato Angieri: andiamo a conoscerlo.
Sabato Angieri: biografia e carriera
Nasce, sotto il segno del Sagittario, il 15 dicembre 1988 (non è disponibile il luogo) e consegue la laurea magistrale in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma. Dopo le prime esperienze nella cronaca locale, Angieri ricopre per un paio d’anni il ruolo di direttore dell’ufficio stampa di Multiversidad Popular de Misiones, centro indipendente argentino di formazione e cultura.
A partire dal 2018 scrive su Media Duemila e Lonely Planet, mentre dal 2021 collabora da freelance sia con Il manifesto che con Il Fatto Quotidiano. In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, il suo volto diventa noto ai telespettatori, come inviato sul posto di La7.
Sabato Angieri: la vita privata
Pur avendo un profilo Facebook, utilizza la pagina esclusivamente a fini lavorativi. Si dice impegnato, ma resta top secret il nome della dolce metà; vale lo stesso circa il patrimonio. Abita a Roma.
4 curiosità su Sabato Angieri
– È iscritto all’Odg del Lazio, sezione pubblicisti.
– Per qualche mese ha prestato servizio in Commissione Europea da giornalista, ufficio stampa, membro del comitato gestionale e organizzativo del convegno “I social media cambiano il cervello?”.
– È stato autore teatrale per vari spettacoli, tra cui Fotoricordo, rappresentato al Museo Macro della Capitale nell’ambito del programma Macro Asilo.
– Ha studiato Letteratura comparata alla Sorbonne (Parigi).
